giovedì 17 marzo 2011

‎150° Anniversario Unità ITALIA ......




‎150° Anniversario Unità ITALIA ......

150th Anniversary Unity ITALY ......
L'unité du 150e anniversaire ITALIE ......
150 º Aniversário da Unidade ITÁLIA ......
...חגיגות האחדות 150 איטליה ......
Unidad 150 aniversario Italia ......
Unitatea 150-a aniversare ITALIA ......

venerdì 4 marzo 2011

LO STATUTO DEI TAGLIATORI DI PIETRE "DI STRASBURGO" (1459)

Documento Storico Della Massoneria

Lo Statuto di Strasburgo è un importante documento scritto in tedesco antico
con parole derivate dal gergo operaio.
Lo Statuto è stato approvato dal capitolo di Ratisbona il 25 aprile 1459,
ratificato a Spira il 9 aprile 1464 e dall’imperatore Massimiliano I nel 1488;
successivamente è stato confermato  dagli imperatori da Carlo V e Ferdinando I.



In nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo e della gloriosa Madre Maria, alla memoria eterna dei Santi Quattro Coronati, loro beati servi.

Considerato che una retta amicizia, concordia ed ubbidienza sono il fondamento di ogni bene, noi ci impegniamo sia per l’utilità comune, sia per quella di tutti i principi, conti, signori, città, fondazioni e monasteri che fanno o faranno costruire chiese od altre opere murarie, a fornire e a curare tutto ciò che è necessario, ed anche per l’utilità di tutti i Maestri e Compagni del mestiere, di tutti i muratori e scalpellini nei paesi germanici, onde evitare tutte le discordie, dissapori, torti, spese e danni che si sono verificati per causa di alcuni Maestri che hanno contravvenuto alle buone e vecchie abitudini praticate in passato dagli amici del mestiere dei tempi antichi e da essi stimate e a noi tramandate. Ma al fine di trovare questa via pacifica e di perseverarvi, noi tutti, Maestri e Compagni dello stesso mestiere, riuniti in Capitolo a Spira, Strasburgo e Ratisbona abbiamo, in nome nostro, e di quello degli altri Maestri e Compagni del nostro comune mestiere, rinnovato e rettificato queste antiche abitudini e ci siamo amichevolmente e liberamente riuniti in questa Confraternita ed abbiamo, di comune accordo, elaborato questi Statuti e li abbiamo approvati e promesso, per noi e per i nostri successori, di osservarli fedelmente, come sta scritto qui di seguito:

a) Primo: nel caso che qualche articolo di questo Statuto sia troppo gravoso o troppo duro, o troppo leggero o mite, quelli che si trovano in questo ordinamento potranno, in maggioranza, alleviare, diminuire od aumentare tali articoli secondo le necessità del tempo e del paese e secondo gli avvenimenti.
Questi articoli, deliberati in Capitolo a questo scopo convocato, e contenuti in questo libro, devono essere osservati secondo il giuramento da ciascuno prestato.

b) Parimenti: Chi del nostro mestiere di arte muraria voglia entrare di buon grado in questo Ordine, secondo lo Statuto scritto in questo libro, dovrà promettere di attenersi a tutti i punti e a tutti gli articoli.
Saranno Maestri coloro che sanno costruire e costruiscono fabbricati, che siano liberi e che non esercitino alcun altro mestiere e che lo facciano volentieri. Essi, siano Maestri o Compagni, debbono attenersi ai precetti d’onore e nessuno di loro venga diminuito: e che gli stessi abbiano il potere di punire, secondo le circostanze.

c) Parimenti: Le costruzioni iniziate con il regime della paga giornaliera, e cioè a Strasburgo, Colonia, Vienna e Passavia e nelle Logge ad esse città appartenenti, dovranno essere portate a termine a paga giornaliera: tali costruzioni dovranno dunque essere lasciate a paga giornaliera e in nessun modo l’opera dovrà essere fatta a cottimo, onde l’arte, a causa del cottimo, non ne soffra, finché sia possibile.

d) Parimenti: Se uno che ha intrapreso un lavoro decede, ogni altro imprenditore o Maestro che s’intenda d’arte muraria e che sia capace di tale lavoro, può presentarsi per ottenerlo, affinché i proprietari che lo hanno fatto eseguire e lo amministrano, siano nuovamente provvisti dell’arte muraria.
Parimenti può presentarsi anche un Socio che si intenda di arte muraria.

e) Se ad un Maestro, oltre al suo lavoro, viene imposto altro lavoro esterno o ad un altro Maestro che non abbia lavoro proprio viene imposto, tale Maestro dovrà, con la massima buona fede e come meglio saprà e potrà mettere in opera il lavoro giornaliero affinché la costruzione non venga abbandonata secondo il diritto e l’uso dell’arte muraria senza alcun pregiudizio.
Qualora i proprietari ciò non volessero fare, si esegua secondo la volontà dei proprietari, sia a cottimo sia a paga giornaliera.

f) Parimenti: Quando un Maestro, chiunque esso sia, avendo per le mani un tale lavoro edilizio, venga a morte ed un altro Maestro, che lo sostituisce, trova le pietre tagliate, collocate o no, per nessuna ragione può togliere le pietre collocate o rifiutare pietre tagliate non collocate, senza il consiglio e l’approvazione degli altri operai, affinché i proprietari e l’altra gente dabbene, che fanno fare tali costruzioni, non abbiano a sopportare inutili spese ed affinché anche il Maestro, che per la morte ha lasciato il lavoro, non sia biasimato. Ma se i proprietari volessero far lasciar via tale valore, egli lasci che accada in quanto che egli non vi cerchi un affare.

g) Anche il Maestro o quelli che hanno intrapreso tale opera non debbono dare lavoro a cottimo per tutto quanto riguarda l’opera muraria. Però qualora si tratti di spezzare o tagliare pietra, calce o sabbia, ciò può essere fatto, senza pericolo, a cottimo o a paga giornaliera.

h) Qualora vi sia bisogno di muratori per tagliare o murare pietre ed essi siano a ciò idonei, un Maestro dia pur loro lavoro affinché i proprietari non abbiano a subire ritardi nella loro opera; e quelli che dunque vengono ingaggiati siano tranquilli in questo ordinamento: che essi lo facciano di buona voglia.

i) Due Maestri non devono lavorare insieme nella stessa costruzione o fabbricato: qualora però si tratti di un piccolo fabbricato che deve essere ultimato immancabilmente entro un termine annuale, allora può essere fatto in comune con uno che sia Confratello.

k) Parimenti: Se un qualsiasi Maestro inizia una costruzione ed allega una pianta del fabbricato, di come tale costruzione dovrà essere, egli non può modificare la pianta, ma deve terminare secondo la pianta mostrata ai proprietari, Città o Paesi, in modo che non resti incompiuta.

l) Chiunque sia, Maestro o Socio, che cerchi di scacciare un altro Maestro, che appartiene al nostro Ordine, dal lavoro o che ambisca quel lavoro, segretamente o apertamente, senza che il Maestro che esegue la costruzione - sia piccola o grande - lo sappia o lo voglia, verrà espulso e nessun Maestro o Socio potrà avere comunanza con lui ed anche nessun Socio di quest’Ordine potrà essere assunto da lui per tutto il tempo che tale lavoro, di cui si è impossessato illegalmente, non venga restituito a colui al quale è stato tolto, che questi sia stato risarcito e che il colpevole non venga anche punito nell’Ordine dei Maestri, secondo quanto è prescritto dallo Statuto.

m) Parimenti: Chiunque, chiunque esso sia, voglia intraprendere un’opera muraria per intero od in parte senza che egli sia pratico del lavoro o che non abbia servito presso uno del mestiere, né abbia lavorato nelle Logge, non deve in nessun modo accettare tale lavoro. Ma qualora lo assumesse, nessun Socio potrà stare con lui, né potrà avere lavoro da lui affinché i proprietari non vengano a sostenere spese non convenienti per colpa di tale Maestro ignorante.

n) Nessun uomo del mestiere, né Maestro, né Parlatore né Socio, nessuno, comunque chiamato, che non sia del nostro mestiere potrà prestargli aiuto.

o) Nessun uomo del mestiere né Maestro, può, da nessun Socio, pretendere danaro per insegnarli o istruirlo in ciò che riguarda l’opera degli Scalpellini. Del pari nessun Parlatore o Socio potrà per denaro istruirlo o insegnargli. Se però taluno voglia dare a qualcuno istruzione o lezione, lo faccia pure, purché vicendevolmente o per spirito di fratellanza.

p) Parimenti: Qualsiasi Maestro che abbia un’opera o una costruzione da solo, può avere tre apprendisti, poiché può dare lavoro anche a Soci della stessa Loggia.
Ma se ha più di una costruzione, egli non deve avere più di due apprendisti sulla prima costruzione: dunque non abbia più di cinque apprendisti su tutte le sue costruzioni.
Parimenti: Non può essere ricevuto nell’Ordine alcun uomo del mestiere o Maestro che non si accosti nell’anno ai sacri Sacramenti, che non tenga ordine cristiano o che abbia sperperato il suo nel giuoco. Se inavvertitamente qualcuno sia stato accolto nell’Ordine, il quale abbia fatto le tali cose prima, con lui nessun Maestro potrà avere comunanza e nessun Socio potrà stare con lui, fino a che egli non abbia mutata condotta e non sia stato punito da coloro che sono nell’Ordine.
Nessuno del mestiere o Maestro può stare in concubinaggio. Ma se egli non voglia modificarsi,
nessun Socio né Scalpellino potrà lavorare con lui, né avere con lui comunanza.

q) Parimenti: Qualora un Socio si trasferisca presso un qualsiasi Maestro non ancora accolto nell’Ordine dei lavoratori, il Socio per questo non è punibile. Similmente se un Socio si trasferisce presso un Maestro di città o presso un altro Maestro, può essere là ingaggiato: egli può farlo perché ogni Socio possa cercare ingaggio: ma, ciononostante il Socio si attenga allo Statuto secondo quanto precede e quanto segue. E ciò che gli spetta di versare all’Ordine, lo dia, benché non viva nell’ambito dell’Ordine o presso i suoi Confratelli. Qualora però egli prenda in sposa una donna e non viva nella Loggia e si stabilisca in una città e vi eserciti un mestiere, dovrà dare quattro Pfenning ad ogni vigilia obbligatoria e deve sopportare tale tassa, perché non vive nella Loggia.

r) Qualora un Maestro sia stato querelato da un altro Maestro per aver agito contrariamente allo Statuto della Gente del mestiere, o similmente un Maestro contro un Socio o un Socio contro un altro Socio, qualsiasi Maestro o Socio implicato nel fatto deve ricevere il suo dai Maestri che hanno in mano i libri dell’Ordine: e i Maestri ai quali queste cose vengono denunciate dovranno interrogare ambedue le parti e fissare loro il giorno per ascoltarli. E per il periodo che precede il giorno stabilito e fissato per l’escussione, nessun Socio dovrà temere alcun Maestro, né alcun Maestro alcun Socio ed invece lavorare fino al momento in cui la cosa sarà escussa e portata a conoscenza. Tutto ciò deve avvenire secondo quanto riconoscono gli uomini del mestiere: e ciò deve essere successivamente mantenuto. Dunque dove il fatto accade, là deve essere istruita dal più vicino Maestro che abbia il libro dell’Ordine e nella giurisdizione in cui il fatto accade.

s) Ogni Parlatore deve tenere in onore il suo Maestro, essergli sottoposto ed ubbidiente secondo il diritto del mestiere di scalpellino, essergli fedele, come è giusto e di consuetudine. Similmente deve farlo anche un Socio.

t) Ed anche quando a un Socio erratico è permesso emigrare per lavorare dovranno congedarsi dal loro Maestro e dalla Loggia in modo da non essere debitori di nessuno e siano umanamente inquerelabili, come è giusto.
Parimenti: Un qualsiasi Socio erratico, a qualunque Loggia venga assegnato, deve essere obbediente al suo Maestro ed al Parlatore, secondo il diritto e le consuetudini del mestiere murario, e deve anche essere ossequiente agli ordinamenti e libertà che nelle stesse Logge sono antica consuetudine. E non deve parlare male né segretamente, né palesemente, in alcun modo, dell’opera del suo Maestro: qualora un Maestro contravvenga a questo Statuto, allora questo da chiunque può essere denunciato.

u) Ed anche l’uomo del mestiere che ha la direzione della Loggia ha in quella contrada la forza ed il potere di giudicare su tutte le discordie e cose che tocchino l’arte muraria e punire nel suo territorio ed a lui debbono obbedienza tutti i. Maestri, i Parlatori e gli Apprendisti.

x) Qualora un Socio abbia emigrato e abbia bisogno di lavoro murario, e questo prima anche di questo Statuto, se volesse servire un uomo del mestiere per qualche tempo, lo stesso uomo del mestiere e Maestro stesso può accoglierlo senza pericolo, per non meno di due anni.

y) Parimenti: Tutti, Maestri e Soci che sono in questo Ordine devono essere osservanti di tutti i Punti ed Articoli che sono scritti sia prima sia dopo.

z) Quel Maestro che ha uno dei libri, deve, secondo il giuramento dello Statuto, averne cura, affinché né da lui, né da altri sia copiato, dato o prestato, affinché i libri restino in efficienza, come la gente del mestiere ha deciso. Ma se qualcuno che appartiene all’Ordine ha bisogno di conoscere uno o due articoli, ciò può essergli dato da tale Maestro per iscritto e lo stesso Maestro, ogni anno, dovrà far leggere questo Statuto ai Soci nelle Logge.

Parimenti: Se si verificasse una querela per la quale toccherebbe un inasprimento della punizione, quale la espulsione di uno del mestiere di scalpellino, il Maestro in un distretto non potrà agire e giudicare da solo, ma deve convocare i Maestri più vicini che dalla Confraternita hanno avuto lo scritto di questo Statuto e il potere, in modo che essi siano in tre ed inoltre i Soci della Loggia dove la questione è sorta.
E ciò che i tre avranno deciso all’unanimità o a maggioranza, secondo il loro giuramento e coscienza, ciò dovrà essere mantenuto dall’intero Ordine della gente del mestiere.
Parimenti: Qualora si verificasse che due o più Maestri, appartenenti all’Ordine, abbiano discordie fra loro per cose che non concernono l’arte muraria, non possono, per tali discordie, rivolgersi altrove se non all’arte muraria che li deve giudicare e sopportare per il meglio e con tutti i loro mezzi senza pregiudizio per i diritti dei proprietari o delle città dove la causa è sorta, cui verrà sottoposta la questione di diritto.

1) Ora, affinché questo Ordinamento della Gente del mestiere sia tenuto il più onestamente possibile, con servizio divino ed altre simili cose necessarie, così quel Maestro che ha la direzione della Loggia e vuole servirsi dell’arte muraria e che appartiene a questo Ordine, quando viene ricevuto deve dare all’Ordine un fìorino dapprima e poi ogni anno deve versare nella scatola dell’Ordine quattro blappart, cioè un blappart o un boemo ogni giorno di digiuno e un Socio deve versare quattro blappart: parimenti anche un Apprendista quando ha terminato l’apprendistato.

2) Tutti i Maestri e la Gente del mestiere, che appartengono a questo Ordine e che hanno la direzione delle Logge devono avere una scatola e ogni Socio deve tutte le settimane versare nella cassa un pfenning, e lo stesso Maestro deve raccogliere fedelmente nella scatola quel denaro e quanto altro piaccia, e rimettere annualmente all’Ordine nella sede più prossima dove il libro si trovi un libro, per il servizio divino e per i bisogni dell’Ordine.

3) Tutti i Maestri che hanno scatole, se non vi sono libri nelle stesse Logge, dovranno versare tutti gli anni il denaro ai Maestri dove i libri stanno. E dove sono i libri lì sia un servizio divino. Ma se un Maestro o un Socio morisse nelle Logge dove sono i libri, i Maestri e i Soci che sono nella Loggia ne avvisano il Maestro che ha un libro dove è anche lo Statuto. E quando ciò gli è comunicato egli faccia officiare una messa in suffragio dell’anima del defunto ed alla stessa messa assistano Maestri e Soci che sono in Loggia.

4) Qualora un Maestro od un Socio incontri delle spese o spenda qualche cosa per l’Ordine, e sia a conoscenza, in qualche modo, ciò sia avvenuto, tali spese siano rimborsate dalla scatola dell’Ordine, sia poco o molto. Qualora uno avesse a fare con la giustizia e con altre cose, che concernono l’Ordine, sia Maestro sia Socio, debbono l’un l’altro aiutarsi e dare appoggio, secondo il giuramento dell’Ordine.

5) Qualora un Maestro od un Socio cada ammalato o un Socio che anche è in questo Ordine e che si sia mantenuto sincero nell’arte muraria e così a lungo si stenda da mancare del nutrimento necessario, chi ha dietro di sé la scatola dell’Ordine gli dia aiuto e appoggio con prestito dalla scatola per le sue necessità durante la malattia e finché non sia ristabilito: ma l’interessato deve promettere di restituire nella scatola il prestito. Ma se in quei giorni di malattia uno decedesse, dovrà essere ricuperato da ciò che egli lascia dopo morto, siano vestiti o altre cose, quanto serve al conguaglio di ciò che gli fu prestato.

Questo è lo Statuto dei Parlatori e dei Soci Parimenti:
Nessun uomo del mestiere o Maestro può dare lavoro ad un Socio che abbia con sé una concubina o che pubblicamente conduca una vita illegale con donne o che annualmente non si confessi e non prenda i sacri Sacramenti, secondo l’ordine cristiano: né a chi sia notoriamente un giocatore.
Parimenti: Se qualcuno, per cattiveria, si congeda dalle Logge principali o da altra Loggia, non potrà chiedere lavoro a una di tali Logge per un anno.
Parimenti: Qualora un uomo del mestiere o un Maestro abbia nella sua impresa un Socio erratico e gli volesse dare congedo non dovrà dargli congedo che in un sabato o in un giorno di paga. Lo stesso deve fare un Socio che voglia prendere congedo.
Parimenti: Nessun Socio può domandare lavoro se non al Maestro della impresa stessa o ai Parlatori.

Statuto degli Apprendisti («Diener»)
Per primo: Nessun uomo del mestiere o Maestro può accogliere scientemente un Apprendista nato fuori del matrimonio e perciò prima di accoglierlo deve seriamente informarsi ed interrogare in fede tale Apprendista se suo padre e sua madre erano sposati.
Parimenti: Nessun uomo del mestiere o Maestro potrà nominare Parlatore un suo Apprendista durante gli anni di apprendistato.
Qualora un Apprendista abbia servito presso un muratore e vada da un uomo del mestiere per imparare, l’uomo del mestiere non potrà accogliere tale Apprendista per meno di tre anni.
Nessun uomo del mestiere o Maestro potrà accogliere un Apprendista completamente ignaro per meno di cinque anni.
Qualora accada che un Apprendista, senza giustificato motivo, abbandoni il suo Maestro, senza aver servito per il tempo previsto, nessun Maestro darà lavoro a tale Apprendista: nessun altro Apprendista potrà avere con lui comunanza alcuna, finché non abbia terminato in modo soddisfacente, il suo servizio presso il Maestro che ha lasciato e che ciò sia certificato dal Maestro stesso.
Nessun Apprendista può riscattare dal suo Maestro il servizio obbligatorio, a meno che contragga matrimonio con il consenso del suo Maestro o altro giustificato motivo costringa a ciò lui o il Maestro.

Parimenti: Se un Maestro ha un libro sotto la giurisdizione di Strasburgo, dovrà versare annualmente a Natale mezzo fiorino nella cassa di Strasburgo, finché sarà pagato il debito che si ha con la cassa.
E se un Maestro, che ha un libro, finisca la costruzione e non abbia altro lavoro in cui impiegare i Soci dovrà inviare libro e denaro appartenenti all’Ordine al Maestro d’arte di Strasburgo.

Nell’Assemblea di Ratisbona, quattro settimane dopo la Pasqua e nell’anno di N.S. 1459, il giorno di S. Marco è stato stabilito che il Maestro Jost Dotzinger di Worms, Architetto della cattedrale di N.S. di Strasburgo e tutti coloro che, nel nostro Ordine gli succederanno in questo lavoro, debba essere Giudice Supremo del nostro Ordine. La stessa cosa è stata precedentemente stabilita a Spira, a Strasburgo e ancora a Spira il 9 aprile 1464.
Item. Il Maestro Lorenz Spenning di Vienna, sarà anche per il territorio di Vienna Giudice Supremo.
Questi sono i nomi dei Compagni e dei Maestri che hanno approvato e giurato questo Statuto nell’Assemblea di Ratisbona nell’anno di N.S. 1459, quattro settimane dopo Pasqua.

domenica 30 gennaio 2011

I SETTE PRINCIPI ERMETICI DEL KYBALION


La Filosofia Ermetica, proveniente dall'antico Egitto e poi ripresa dai Greci, rappresenta una delle principali fonti di conoscenza esoterica nel nostro Occidente. Il Kybalion è uno dei testi fondamentali dell'Ermetismo ed enuncia sette princìpi che costituiscono le leggi di base su cui si fonda la vita dell'Universo e delle sue creature. I sette princìpi fondamentali sono i seguenti: 1) il mentalismo, 2) la corrispondenza, 3) la vibrazione, 4) la polarità, 5) il ritmo, 6) la causa-effetto, 7) il genere. Vediamo ora che cosa significa tutto questo e come si manifesta nella pratica.
 1) Il principio del mentalismo. "Tutto è Mente", afferma il Kybalion. Questo significa che la realtà sostanziale che sta al di là di tutti i fenomeni, quelli che la scienza identifica come materia, energia e vita, è l'attività mentale, a sua volta originata dallo Spirito. Ogni cosa che esiste è una creazione della Mente Universale, ed esiste quindi uno Spirito Universale che crea ogni cosa con la propria Mente. Lo Spirito è per sua natura inconoscibile e indefinibile, ma la sua esistenza si manifesta nell'attività mentale creatrice. Dove esiste materia, energia o vita, sappiamo dunque che tutto questo prima di esistere è stato pensato da una Mente. Questo vale sia per il macrocosmo (l'Universo, i grandi sistemi), che per il microcosmo (i singoli esseri viventi, i piccoli sistemi). Il primo principio ermetico fa intendere quanto sia immenso il potere della mente, vero agente creatore e trasformatore di ogni cosa e ogni situazione.

2) Il principio della corrispondenza. "Come sopra, così anche sotto". Il secondo principio ermetico dice che esiste una precisa analogia tra le leggi che regolano i diversi livelli di esistenza. Si tratta di un principio di fondamentale importanza, perchè ci fa capire come i diversi sistemi, dal più grande al più piccolo, funzionino tutti attraverso le stessi leggi di base. Conoscendo quindi i meccanismi che regolano un sistema conosciuto, possiamo trasporle per analogia ad uno sconosciuto. Questo secondo principio ermetico è una chiave fondamentale per comprendere il funzionamento dei piani di esistenza non materiali e delle scienze occulte in generale, in quanto le correnti energetiche che agiscono sui livelli superiori si comportano nello stesso modo di quelle terrestri conosciute, come ad esempio l'elettricità o il magnetismo.

3) Il principio della vibrazione. "Tutte le cose sono in movimento, tutte le cose vibrano". Questo ormai non è un mistero nemmeno per la nostra scienza, almeno per quanto riguarda la materia. Anche gli oggetti apparentemente solidi sono formati da atomi, i quali sono com'è noto costituiti da particelle in movimento. Il fatto che ci appaiano solidi e compatti dipende dalle nostre limitate capacità di percezione, ma in realtà ogni cosa vibra e possiede una sua frequenza vibratoria, che è inversamente proporzionale alla densità della materia che la compone. Anche il terzo principio ermetico ha una grandissima importanza, in quanto ci permette di comprendere l'interazione tra le diverse frequenze vibratorie attraverso il fenomeno della risonanza. Tutto questo può essere trasposto sui piani di esistenza superiori (eterico, astrale, mentale) grazie al secondo principio ermetico, comprendendo in questo modo le leggi che governano l'interazione tra mente, emozioni, energia e materia.

4) Il principio della polarità. "Tutto è duale, ogni cosa ha la sua coppia di opposti". Il quarto principio ermetico, che richiama il notissimo sistema filosofico taoista basato sull'interazione delle polarità opposte Yin e Yang, spiega tanti paradossi con i quali ognuno di noi si trova continuamente a dover fare i conti. Gli opposti sono complementari, gli estremi si toccano, ogni verità è solo una mezza verità, ogni medaglia ha il suo rovescio, tutto è relativo. Ogni opposto esiste solo perchè esiste anche l'altro, e ognuno ha bisogno dell'altro, contenendolo in sè in potenza. Anche questo principio ermetico ci può far capire molte cose di noi stessi e della vita, soprattutto se lo applichiamo ai piani mentali, emozionali, sociali, relazionali.

5) Il principio del ritmo. "Ogni cosa ha le sue fasi, cresce e decresce, fluisce e rifluisce". Il quinto principio ermetico è strettamente legato al quarto, facendo capire che in tutte le cose c'è un ritmo di alternanza tra due polarità opposte nelle loro molteplici manifestazioni. Ma è legato anche al terzo, in quanto la vibrazione si manifesta come alternanza tra cresta d'onda e cavo d'onda. Tutte le cose crescono e decadono, avanzano e retrocedono, aumentano e diminuiscono. Questa è la vita, nelle galassie come nelle stelle, nell'uomo come nelle piante. Nessuno può pensare di essere sempre sulla cresta dell'onda o di crescere all'infinito, ma la conoscenza di questa legge e del suo manifestarsi in un sistema specifico permette di capire come fare la cosa giusta al momento giusto, in armonia con il fluire e rifluire della vita. In questo è davvero maestra la filosofia taoista con il suo meraviglioso sistema basato sull'alternarsi delle energie prevalenti.

6) Il principio di causa-effetto. "Ogni cosa ha il suo effetto, ogni effetto ha la sua causa, e tutto avviene secondo una legge". La legge di causa-effetto è conosciuta anche dalla nostra scienza, che si limita però ad applicarla soltanto alla materia. La stessa legge vale però su qualsiasi livello di esistenza, facendo intendere che tutto ciò che ci accade in modo apparentemente casuale ha una sua causa antecedente di cui non siamo consapevoli. Il caso è, in realtà, un nome attribuito ad una legge non riconosciuta. A questa legge è legato il concetto di karma, cardine non solo delle religioni orientali ma anche di tutte le filosofie esoteriche di ogni tempo e luogo. Se qualcuno nasce ricco o povero, fortunato o sfortunato, non è per caso ma in conseguenza di una legge di causa-effetto. Questo sesto principio ermetico fa intendere come ognuno di noi è veramente padrone del proprio destino, in quanto il nostro futuro sarà determinato dalle conseguenze delle nostre scelte e non da eventi casuali. Su questo principio, come pure sul quinto e il quarto, si basa anche la dottrina della reincarnazione.

7) Il principio del genere. "Ogni cosa ha il suo genere maschile e femminile, e il genere si manifesta su ogni piano". Il settimo principio ermetico ricorda un po' il quarto, quello della polarità, ma si riferisce al fatto che ogni azione creativa richiede l'interazione del genere maschile con il genere femminile. Sul livello di esistenza fisico la differenziazione tra maschile e femminile si manifesta nella sessualità, ma tale distinzione è presente anche ai livelli superiori ovviamente con modalità ed energie diverse. E' evidente a tutti come per generare un nuovo essere vivente sia necessaria l'unione maschile-femminile tramite l'atto sessuale, ma lo stesso discorso vale anche per qualsiasi altro tipo di creazione, da quella mentale a quella spirituale a quella artistica. Dove c'è creazione c'è sempre l'unione di una componente maschile con una femminile, con le modalità proprie di ogni livello di esistenza.

sabato 22 gennaio 2011

A Charge To The Fraternity by Benjamin Franklin





UM CONTIBUTO

Grand Lodge Ancient Free and Accepted Masons of Portugal (GLNP)

domenica 28 novembre 2010

Passaggio all'Oriente Eterno del Carissimo Fratello Blasco Mucci

Carissimi Fratelli,
vogliate annunciare alle Vostre Colonne il passaggio all'Oriente Eterno del Carissimo Fratello Blasco Mucci, avvenuto Venerdì 27 Novembre.
Le esequie si svolgeranno Domenica 28 Novembre alle ore 16 presso la chiesa di San Michele a Rovezzano, in Via Aretina Vecchia a Firenze.

http://www.youtube.com/watch?v=FiU2bcU7VFo&feature=mfu_in_order&list=UL

Blasco e' uno di quei fratelli che pensi che non possano mai lasciarti. Sono immortali, sono immortali le loro opere, le loro azioni. Non me l'aspettavo che Blasco ci lasciasse cosi' presto. Appena venti giorni fa avevamo parlato del futuro del suo Laboratorio, la rivista del collegio toscano che era e restera' per sempre legato al suo nome. Sotto la testata scriveremo "fondata da Blasco Mucci". Negli anni della sua direzione l'aveva fatta crescere con l'amore di un padre verso il figlio. Gli ha dedicato tantissime ore del suo tempo. Il Laboratorio, la Massoneria, Annetta e Daniele erano i suoi amori.
Non sembra vero che non si possa rivedere Blasco in Borgo Albizi con l'inseparabile basco e il suo modo di fare gentile e affettuoso. Ci manchera' quel suo "pace e prosperita'" con cui salutava prima di andare dalla sua Annetta.
Blasco era un poeta a suo modo. Chissa' come avrebbe voluto essere ricordato? Forse con una dotta citazione come lui sapeva fare. Io voglio soltanto dirti: "ti voglio bene Blasco"
Stefano Bisi

lunedì 22 novembre 2010

Precetti Massonici


Dio è la saggezza eterna, immutabile, intelligente. Tu l’onorerai con la pratica delle virtù. Fai bene per amore del bene.

La tua anima è immortale. Non fare cosa che possa degradarla. Guardati dal contaminare la tua memoria.

Fai agli altri ciò che vorresti gli altri facessero a te stesso.

Onora i tuoi genitori. Rispetta gli anziani. Istruisci la gioventù. Proteggi l’infanzia.

Ama la tua patria ed obbedisci alle sue leggi, adoperandoti per il loro perfezionamento.

Fuggi le false amicizie. Ama i buoni, compatisci i deboli, fuggi i cattivi. Non odiare nessuno.

Parla fermamente con i grandi, sinceramente con gli amici, dolcemente con gli inferiori, teneramente con i poveri.

Non giudicare leggermente le azioni degli uomini: loda poco e biasima ancor meno. pensa che per giudicare gli uomini occorre scandagliarne il cuore e scrutarne le intenzioni.

Cerca la verità,rispetta le credenze e le fedi sincere.

Rispetta la donna,non abusar mai della sua debolezza.

Sii per tuo figlio un protettore fedele: fa che fino a dieci anni ti creda, che sino a venti ti ami, che sino alla morte ti rispetti.

Sino a dieci anni sii per lui il maestro, sino a venti il padre, sino alla morte l’amico.

Sforzati di conoscere gli uomini per imparare a conoscere te stesso.

sabato 13 novembre 2010

Freemasonry in Egypt

SOVRANO SANTUARIO

Rito Antico e Primitivo di Memphis Italia


Supreme Council Sovereign Sanctuary of Italy of the Ancient and Primitive Rite

Regular Body of the Ancient and Primitive Rite Memphis of Italy

Ancient and Honourable Fraternity of and Accepted Masons


Freemasonry in Egypt



Freemasonry first appeared in Egypt on 1798, introduced by French Masons in Napoleon’s conquering armies. Napoleon was initiated June 12-19 1798 in the Army Philadelphe Lodge, Malta (Napoleon appointed his brothers to Masonic office: Louis was named Deputy Grand Master in 1805; Jerome was Grand Master of the Grand Orient Westphalia; the eldest, Joseph was made a Freemason at the Tuilleries in April of 1805, and appointed Grand Master of the Grand Orient of France; and Lucien was a member of the Grand Orient of France.) and he used the Craft to befriend the people by first showing every respect for their religion and then mixing with them socially in an international brotherhood. He published pamphlets about respecting the Moslem religion and in founding the Isis Lodge, into which several eminent people were initiated.

The name “Isis” was adopted after the mysterious rites of the Priests of Isis, sister and wife of Osiris, a prominent figure in Egyptian mythology. It practised the Ancient and Primitive Rite of Memphis, named after the place where the fraternity of priests met and which was the great school of wisdom and mysteries of the Egyptians. The Ancient and Primitive Rite of Memphis continues the Hermetic and spiritual teachings of the Ancient Egyptians.
The Rite is known to practise 95 Degrees, each with their respective secrets and ceremonies.

Isis Lodge prospered under its first Master, General Kleber, until he was murdered in 1800. At this time, following the withdrawal of the French, Freemasonry seems to have gone underground.

In 1830, some Italians formed the Carbonari Lodge in Alexandria. This Lodge was altogether political and, as its activities were closely watched by the Government, its meetings were held in complete secrecy. It proved popular, however, and a further Lodge Menes, working the Memphis Rite, was founded which also prospered.

One of the most active members, of the Rite of Memphis was Samuel Honnis, he founded a number of French Lodges in Alexandria, Ismailia, Port Said, Suez and Cairo, including the Al Ahram in Alexandria in 1845. This was recognized by the Government and many Senior Officials were initiated into it, including the famous Emir Abd el Gazairi, who fought the French in Algeria and, whilst exiled in Syria, gave refuge to and saved hundreds of Christian families during the.

Damascus massacres. Another famous member of the Rite of Memphis was Salvatore Zola. He also founded the first Italian Lodge to work the Ancient and Accepted Scottish Rite in Alexandria in 1849.

In 1836, the Sovereign Sanctuary of the Rite of Memphis in France issued a Warrant for a Provincial Grand Council in Egypt and several more Lodges were founded in Egypt under the Italian jurisdiction and others up to 1862, all of which worked in perfect harmony with the French Provincial Grand Lodge.

However, Egyptian Masons who found themselves working under such varied Constitutions, decided to have one of their own. In 1864, a Provisional Warrant (confirmed in 1866) was granted by the Grand Orient of Italy creating the Grand Orient of Egypt to work the higher Degrees and a National Grand Lodge of Egypt to work the first three Degrees.

This placed order between the many rites and Constitutions and this Masonic Authority gradually became recognised worldwide. Prince Halim (an Initiate of Bulwer Lodge of Cairo) was made Supreme Grand Commander and was succeeded by Salvatore Zola.

The Khedive Ismail, one of the greatest figures in 19th century Egypt, although not a Mason, patronised the order as a prominent humanitarian organisation and allowed his son Tewfik to be initiated.

In 1881, The Khedive Tewfik Pasha became Grand Master and held sway over more than 500 Lodges working in English, French, Greek, Hebrew, Italian and Arabic, and obtained recognition for the Grand Lodge of Egypt from most of the recognised Grand Lodges of the world. Bro. Mousa Sindaha’s research shows that The Khedive Tewfik in fact assigned his duties to Hussein Fakhry Basha, the Minister of Justice, and that the number of Lodges was nearer 56 than 500. In 1891, The Khedive Tewfik Pasha ceded his Office to Idris Bey Ragheb.